Le quattro curve fisiologiche della colonna vertebrale
Il rachide non è una struttura dritta, ma presenta, sul piano sagittale mediano, due tipi di curvature fisiologiche – la lordosi e la cifosi – che si alternano, risultando in quattro curve:
- Lordosi cervicale
- Cifosi toracica
- Lordosi lombare
- Cifosi sacro-coccigea
Proprio l’alternanza tra curvature più mobili (lordosi) e più rigide (cifosi) ci permette la struttura eretta e, allo stesso tempo, la grande flessibilità e mobilità, distribuendo e veicolando in maniera corretta gli stressor meccanici.
La colonna vertebrale risulta, nel contempo, flessibile e robusta, come un giunco, e non rigida come la canna di bambù, che alla apparenza può sembrare malleabile, ma in realtà detiene una grandissima resistenza. Le curvature sono definite da peculiarità anatomiche di ogni tratto spinale, come dimensione dei corpi vertebrali e dei dischi intervertebrali. Le curvature sono, quindi, fondamentali per un buon funzionamento del rachide.
Lordosi
La lordosi è la posizione posturale in cui la curva naturale della regione lombare e cervicale del rachide è più o meno pronunciata. E’ caratterizzata dalla mobilità, che proietta il bacino e il rachide cervicale verso il baricentro della struttura corporea.
Nella lordosi lombare, ad esempio, il tratto lombare (parte bassa della schiena) è suscettibile a diversi stress (da sforzi muscolari, attività fisica agonistica, eccessivo grasso viscerale o gravidanza), che tenderanno a inarcare ancora di più questo tratto, favorendo un atteggiamento lordotico.
L’iperlordosi, o eccessiva curvatura lordotica, a livello lombare, può essere d’origine costituzionale, o dovuta a muscoli dorsali troppo rigidi e muscoli addominali deboli, che non mantengono più stabile il bacino. Può causare tensione e dolore muscolare o spasmi, la cosiddetta lombalgia o dolore lombare.
Cifosi
La cifosi dorsale è una lunga curvatura funzionale, a concavità anteriore, caratterizzata per la sua rigidità, che è determinata dalla presenza delle coste che compongono la cassa toracica. Essa ha la funzione di creare spazio e proteggere i polmoni e la funzione respiratoria.
Quando l’angolo cifotico del dorso oltrepassa i 35°, viene definito ipercifosi, dorso curvo o, nell’espressione corrente, gobba, spesso causato da un atteggiamento posturale scorretto (paramorfismo), o anche da osteoporosi, che se reiterato nel tempo può deformare la struttura corporea (dismorfismo). Il paramorfismo è collegato soprattutto ad una muscolatura ipotonica ed anche a lassità legamentosa.
Perdita delle curvature fisiologiche
La perdita delle curvature fisiologiche può causare vari problemi al rachide. Per esempio, se il collo (rachide cervicale), o la parte bassa della schiena (rachide lombare), sviluppano una curva cifotica di qualsiasi grado, questa è da considerarsi anormale. Una colonna vertebrale verticalizzata può perdere la capacità di adattarsi ai cambiamenti posturali, e di ammortizzare e distribuire le forze (ascendenti o discendenti) alle quali il corpo è soggetto.
La prima vertebra cervicale (atlante o C1) può essere implicata nella perdita delle curve fisiologiche, una sublussazione di questa vertebra può essere all’origine di vari problemi strutturali e funzionali (per approfondire l’argomento leggi anche Anatomia della sublussazione dell’Atlante).
E’ importante notare che, nel suo complesso, il rachide lavora in consonanza con le sue parti, attraverso un sistema di compensi fisiologici. Di conseguenza, un aumento o una diminuzione della curvatura cervicale, ad esempio, può rispecchiarsi nel tratto lombare e viceversa, oltre a influire sul tratto dorsale.
L’Osteopatia considera la colonna vertebrale un tutt’uno integrato, e riconosce l’influenza reciproca di ogni distretto nel corpo. Il compito dell’Osteopata è quello di identificare e valutare le cause degli scompensi posturali che si presentano nel corpo, per poi poter correggerli, aiutandolo a ritrovare un giusto equilibrio.
Giovanni Turchetti
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